Recensione di Anna Curcio
Angelo Cianci sembra tendere, con questa sua ricerca poetica, al recupero di un mondo intellettuale originario, connotato soprattutto da stupore e dolore dell’esistenza. L’avvertirsi collocato senza praticabile uscita nel doppio cappio del tempo e dello spazio, non lo conduce però ad un immobile disincanto dell’esperienza, ma invece al tentativo di risalire la corrente all’indietro, fino a cercare d’individuare un possibile errore iniziale, quale potrebbe essere, in questo caso, quello di aver intricato di troppi significati “razionanti” l’immediata totalità magica dei primi apprendimenti della realtà. L’esperimento che in queste pagine si elabora è piuttosto singolare, almeno nell’attuale quadro delle poetiche, e nonostante il timbro...
Recensione di Renato Civello a ‘I due volti’
“I due volti” I libri di poesia fioriscono oggi più che mai, eppure, la poesia quasi sempre è la grande assente: ne è responsabile in gran parte il velleitarismo sperimentalistico, che dispone le parole come arabeschi o complicate architetture, con la pretesa di spazzar via il buon senso più o meno tradizionalista senza preoccupazione alcuna per la “coralità”, per una linea comunque emozionale; ma vi è anche implicata quella che io chiamerei “adiaforìa discorsiva”, un tipo di indifferenza che non ha nulla da spartire con la serenità degli stoici e che è invece disponibilità a versificare con disinvolta anonimia, fuori d’ogni profonda e maturata partecipazione. Ecco perché mi risulta non opinabile, ma sicura e totalmente avvertita,...